Proveniente da una formazione artistica poliedrica e schiva della mondanità, come le natie valli bergamasche, opera sotto pseudonimo, intimo riparo dalla frenetica routine quotidiana. In un presente dove l’arte tradizionale sta cedendo il passo a quella digitale, dove l’individuo perde i propri ormeggi culturali, l’artista rivendica il potere creativo dell’intelletto e la concretezza del gesto, ponendo l’accento sulla necessità di riappropriarsi delle radici identitarie come risorsa condivisa e di fornire una nuova griglia interpretativa della realtà.
Riesce così a condensare in immagine stralci di un racconto immaginifico dove storia, mitologia ed allegoria dialogano per creare nuvole di suggestioni: fotogrammi temporali di sospensione, dove è il colore a indirizzare lo sguardo per svelare quell’enigma che già il titolo suggerisce. Le sue opere proiettano tutt’attorno un’aura misteriosa, astrale, onirica restituendo indizi di un alfabeto personale in cui si sussegue un intrico incessante di simboli che si avvolgono e tornano su sé stessi nell’intento di creare una relazione tra le diverse componenti per stimolare o, in alcuni casi, ampliare nuovi percorsi di significato.
L’artista è esponente dell’Associazione culturale EVA – Energies for Visual Art – ETS che opera con l’intento di ampliare le occasioni di scambio tra arti visive ed ambiente circostante promuovendo la ricerca creativa con il proposito di sostenere il messaggio artistico come potenziale innovatore nella società contemporanea.